L’evento di Rimini sui nuovi orizzonti dell’ortodonzia avanzata
Si è svolto a Rimini il 7 luglio Imagine Orthodontics, l’evento dedicato alle nuove frontiere dell’ortodonzia avanzata. Dodici relatori tra i maggiori esperti nazionali si sono alternati sul palco per parlare di allineatori, TADs e disturbi del sonno. L’evento voluto da The Point, ex Gruppo Dextra, ha esplorato il potenziale delle tecnologie digitali applicate all’ortodonzia.
Oltre 200 partecipanti tra clinici e tecnici ortodontici hanno decretato il successo di questa iniziativa, che apre le porte al nuovo progetto di sviluppo di The Point, una realtà unica in Italia con un forte orientamento alla digitalizzazione e all’innovazione. Grazie a decenni di lavoro in collaborazione con i medici, The Point ha sviluppato diversi dispositivi digitali brevettato ed è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
I lavori si sono aperti con un saluto di Stefano Negrini, presidente di The Point, e del Dott. Isaza Penco, Direttore Scientifico dell’evento.
Terapie funzionali e estetiche con allineatori e faccette
Nel primo intervento, il Prof. Domenico Dalessandri ha relazionato sulle nuove metodologie di stampa diretta degli allineatori, che consentono un notevole risparmio di tempo e materiale rendendo superflui diversi passaggi come la stampa del modello, il thermoforming e il cutting. Gli studi dimostrano che la stampa diretta permette di ottenere proprietà meccaniche e accuratezza superiore agli allineatori realizzati con metodologia tradizionale.
La Professoressa Paola Cozza ha evidenziato l’importanza della programmazione ortodontica nelle terapie con allineatori. Nelle fasi di progettazione della terapia è necessario tenere conto delle specificità biologiche del paziente, della necessità di rispettare i tessuti parodontali e la biomeccanica delle arcate. La Professoressa ha illustrato vari casi clinici con malocclusioni di II e III classe trattati con allineatori e attachments. Questo approccio si conferma, oltre che particolarmente efficace nei risultati, in grado di ottimizzare i tempi di trattamento grazie alle specificità meccaniche degli allineatori.
Il tema delle riabilitazioni estetiche è stato al centro dell’intervento del Dott. Paolo Francesco Gallo che, attraverso i propri casi clinici più rilevanti, Gallo mostra come l’efficacia delle terapie dipenda da una buona fase diagnostica e da uno studio approfondito del caso per rilevare precocemente eventuali tracking loss o criticità.
Partendo da questi presupposti, illustra alcuni casi di riabilitazione estetica trattati con faccette. L’impiego di faccette risulta meno impattante rispetto alla protesica poiché garantisce la minima invasività ottenendo un restauro esteticamente molto valido e durevole nel tempo. Il Dottore ha anche mostrato i risultati eccellenti ottenuti con il reverse maryland, la cui particolarità è quella di utilizzare come ancoraggio la superficie vestibolare anziché la zona palatina.
Il Dott. Stefano Gelli e l’ODT Renzo Relevant hanno descritto la gestione di alcuni casi estetici basata su protocolli digitali. Anche per loro la tecnologia supporta la fase diagnostica, la progettazione terapeutica e la progettazione degli elementi protesici.
Relazione con il paziente
Il Dott. Andrea Alberti, riportando un caso clinico di canino incluso complesso, si sofferma sulla relazione del paziente con lo staff dello studio medico dentistico, sulla centralità delle percezioni del paziente e l’importanza di raccogliere un suo feedback sulla terapia.
I feedback meno positivi provengono statisticamente da pazienti con canino incluso. Questo perché il clinico non fornisce quasi mai certezze sulla durata e il risultato della terapia.
“Non considero un successo il recupero di canini inclusi,” dice Alberti, “se ciò comporta un esagerato dispendio di mezzi, tempo ed energia”.
A volte la soluzione migliore può essere la strada estrattiva, soprattutto in caso di posizione talmente critica da rendere incerta una estrusione efficace, condizione conservativa non ottimale del canino o problemi occlusali causati esclusivamente dall’inclusione. Molti casi clinici mostrano come l’estrazione seguita da terapia con espansori e allineatori sia un processo terapeutico estremamente efficace, in grado di soddisfare pienamente le aspettative del paziente determinando una esperienza terapeutica positiva.
Il Dott. Matteo Beretta ha illustrato l’importanza di saper intercettare precocemente nel bambino malocclusioni e problemi di salute della bocca che, se non trattati, impatteranno sulla qualità della sua vita futura. Il relatore introduce il concetto di “spa-inspired oral care” per evidenziare l’importanza della prevenzione e di porre attenzione prima al piccolo paziente, alla sua salute e alla sua famiglia, poi alla bocca e ai problemi clinici. Le parole e il linguaggio usato dal clinico fanno già parte della cura, lo studio dello stato d’animo del piccolo paziente e della famiglia sono elementi cruciali della fase diagnostica.
Sulla scia di questo approccio, Beretta ha realizzato nel 2018 il primo espansore metal-free, che si è immediatamente dimostrato molto efficace e confortevole per il paziente grazie all’elevato grado di customizzazione. Nel marzo dello scorso anno, questo dispositivo è stato citato sull’European Journal of Pediatric Dentistry per il suo elevato grado di innovatività.
TADs e ancoraggio scheletrico
Il contributo della progettazione digitale all’efficacia e alla predittività nelle terapie con ancoraggio scheletrico è stato trattato dal Dott. Roberto Rinaldi.
Il trattamento ortodontico con TADs aumenta le possibilità di realizzare movimenti ortodontici, ottimizzando efficacia ed efficienza rispetto ai dispositivi tradizionali. Durata del trattamento e tempo alla poltrona si riducono notevolmente, migliorando anche la soddisfazione del paziente.
Negli ultimi anni si sta affermando un protocollo di inserimento digitale delle miniviti che, sostituendosi al classico processo manuale, riduce i tempi di lavorazione e abbatte lo stress dell’operatore. “Anche adottando tecnologie ad alta digitalizzazione,” conclude Rinaldi “restano centrali la capacità diagnostica del clinico, la conoscenza anatomica e le competenze manuali di gestione delle miniviti”.
Ortodonzia 4.0 e nuove frontiere
Il Dott. Alessandro Gianolio ha esposto casi clinici a dimostrare che un early treatment con espansori mascellari per la correzione di overjet e overbite può ridurre o addirittura eliminare la necessità di una fase 2 nel trattamento di problemi trasversali, verticali o sagittali.
La tecnologia digitale permette di realizzare dispostivi elastodontici customizzati che massimizzano i vantaggi del trattamento. Uniko, in particolare, è un dispositivo ideato da The Point che garantisce una performance molto più elevata rispetto ai preformati. Innanzitutto consente di prevedere dei fori per facilitare la respirazione notturna del paziente, aumentando il comfort in modo sostanziale. La customizzazione inoltre, permette di rispettare la forma delle arcate e assicura un indice di Bolton personalizzato.
Disturbi del sonno
È stato il Dott. Matteo Cameli a parlare del ruolo dell’ortodonzia nel trattamento delle apnee ostruttive del sonno. La presenza di apnee può avere sintomi rilevanti nella vita quotidiana del paziente e il Ministero della Salute identifica nell’odontoiatria un ruolo di “sentinella diagnostica”. Ruolo primario dell’odontoiatra è anche quello di trattare il disturbo OSAS con specifiche terapie, tenendo conto che l’approccio interdisciplinare è sempre vincente. Nel caso in cui la causa del disturbo sia di tipo anatomico, il Dott. Sergio Terranova ha descritto come il medico dentista possa condurre una terapia con dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD) customizzati, che consentono di ottenere un avanzamento progressivo armonizzato con la morfologia del paziente.
La Prof.ssa Marzia Segù, in chiusura dell’evento, descrive l’efficacia di AIRMad, un innovativo dispositivo MAD progettato con tecnologia full digital e realizzato con materiali metal free